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Il debutto di Damiano Davide è Musica, quella con la M maiuscola, è un perdersi in un tempo ed in uno spazio sospesi ma non casuali. Una tecnica pianistica di stampo sinfonico-minimalista con forti richiami al “tocco” di Debussy e con un approccio compositivo prossimo ad un John Cage più intimista. è un gran bel sentire, spiazzante, coinvolgente.

Poche note che sanno bene quale strada seguire (e farci percorrere), è una Musica necessaria, alle orecchie e all’anima. Uno scorrere che ormai non appartiene più a questo mondo ma che riesce a volare altissimo sopra i nostri destini.

RootsMusic

Il suo è un pianismo introspettivo, minimale, delicato, che si espande in nove movimenti intrisi di malinconia. Un musicista intimamente visionario tra i più promettenti nella scena emergente napoletana.

Corriere del Mezzogiorno

Mirror è pervaso da una malinconia intensa… Nove composizioni morbide e avvolgenti.

RockIt

“Mirror” ribalta gli effetti di una soundtrack e sembra quasi che un film sia appena stato montato per affiancarsi all’umore del brano.

Metropolis

Damiano Davide si rivela un creativo ponderato e sensibile, capace di introdursi ai timpani con discrezione. Si propone al pentagramma con agilità, alternando episodi più leggeri a momenti di profondità e richiami introspettivi.

All’ombra del Vesuvio si archivia una nuova proposta assolutamente lontana dai flussi commerciali. Proprio per questo “Mirror” richiede attenzione (e la merita) ed una certa predisposizione a saper ascoltare. Cliccando play si è pronti ad imbastire un’esperienza d’ascolto che non deluderà. Basta avere la giusta predisposizione a lasciar volare la propria mente, tra leggerezze e suggestioni di un mondo (e di un tempo) al momento negatoci.

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